venerdì 20 maggio 2016

Recensione: "Sole di mezzanotte" di Jo Nesbø

Buon giorno a tutti, amanti della lettura!
Ieri sera ho ultimato “Sole di mezzanotte” di Jo Nesbø, scrittore, musicista e attore norvegese.
Ma bando alle ciance!
Vi lascio subito alla recensione!


Trama:
Dice di chiamarsi Ulf, e cerca un posto dove nascondersi. Cosí ha viaggiato per 1800 chilometri su treni e autobus fino a un paesino sperduto, nell'estremo nord della Norvegia. Aveva dei buoni motivi per tradire il Pescatore, il signore della droga con cui lavorava a Oslo, ma ora ha i suoi sicari alle calcagna. Inutile continuare a scappare. A Kåsund, almeno, ha trovato un capanno da caccia, una donna quasi bella e un ragazzino che non vedeva l'ora di parlare con un forestiero. Non dovrà attendere a lungo per scoprire se, anche per uno come lui, è possibile una redenzione. Oppure se davvero la speranza non è altro che un'invenzione del diavolo.

“Ci fabbrichiamo storie con un capo e una coda, con una logica inventata per dare una parvenza di senso alla vita”

Che cosa dire di questo libro?
Beh, moltissimo.
Innanzitutto lo stile dell’autore è fantastico, l’ho semplicemente adorato: incisivo e rapido, Nesbø è in grado di tenere il lettore con il fiato sospeso per tutta la durata dell’opera. Ti fa venir voglia, parola dopo parola, di scoprire chi è “Ulf”, di capire il perché abbia derubato il Pescatore, chi sia Anna.
Pagina dopo pagina, ci si affeziona sempre più anche ai coprotagonisti: il piccolo Knut e la coraggiosa Lea.
Ho adorato ogni singola parte di questo libro, seriamente!
Dall’inizio alla fine.
Ero parecchio scettica, dal momento che gialli \ thriller ed io non andiamo d’accordo, ma, man mano che lo leggevo, mi sono ricreduta, poiché è davvero magnifico: l’ho adorato.
La cosa che più mi ha colpita è lo stile dello scrittore, di cui mi sono seriamente innamorata (e che sicuramente mi porterà a leggere altri suoi lavori non appena avrò tempo).
Altra cosa che mi è piaciuta molto sono le digressioni che Nesbø fa: semplicemente magnifiche, davvero!


"Quando ripartii, me ne stetti a guardare fuori del finestrino ripensando a quello che avevo detto, che sarei tornato sicuramente. Allo stesso tempo concepii per la prima volta il pensiero più triste in assoluto: che è impossibile tornare indietro. Che l'ora diventa allora, l'ora diventa allora in un maledetto battibaleno, e non esiste una retromarcia in quello stramaledetto veicolo che chiamiamo vita."


Voto: 5/5

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